MADE IN ITALY
意大利制造, ovvero “Made in Italy” tradotto in cinese.
Nel tempo ho visitato piccoli centri e grandi città italiane con la volontà di documentare la Cina in Italia. Volevo realizzare una serie di immagini che evidenziassero una realtà seriale, fatta di multipli ossessivi e di persone che si assomigliano tra loro. Era quello che vedevo nei negozi cinesi del nostro paese e ammiravo nei film di Bruce Lee.
Dopo aver visitato la Cina di Prato, Pisa, Milano e Roma sono tornato nella mia città con un’altra consapevolezza: dietro il marchio “Made in China” c’è un mondo fatto di persone non in serie, un universo culturale complesso e difficilmente comprensibile.
Ho deciso così di affidare alla fotografia il compito di raccontare il rapporto oggetto/soggetto della comunità cinese. Ho cercato di documentare i cinesi in Italia, una comunità spesso chiusa, a volte restia all’integrazione.
Ho scandagliato svariati momenti e luoghi: per strada mentre passeggiano, nei parchi mentre giocano, nei supermercati mentre acquistano e nelle grandi fabbriche mentre lavorano.
Made in Italy 意大利制造 is ”Made in Italy" translated into Chinese. Over the years I have visited small towns and large Italian cities with the aim of documenting China in Italy. I wanted to produce a series of images which would highlight a serial reality, made up of obsessive multiples and people with huge similarities. It was what I saw in our country’s Chinese shops and what I enjoyed in Bruce Lee films. After visiting the Chinas of Prato, Pisa, Milan and Rome I came back to my city with a different awareness of the "Made in China" label. Behind it there is a world made up not of ‘serial’ people, but a cultural universe which is complex and hard to understand. I entrusted photography with the task of documenting the Chinese community’s object/subject relationship.I tried to document Chinese people in Italy, an often closed community, sometimes reluctant to integrate. I sounded out different moments and places: walking down the street, playing in the park, in supermarkets whilst shopping and in the big factories where they work.
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© Dario Miale